Se ti trovi a Trieste e hai voglia di fare un tuffo in mare o di prendere il sole in totale relax, qualche triestino potrebbe consigliarti di visitare uno dei luoghi più insoliti, curiosi e caratteristici della città: il bagno marino comunale La Lanterna, meglio conosciuto come El Pedocin, una delle ultime spiagge in Italia, e probabilmente in Europa, dove uomini e donne possono stare in spiaggia e fare il bagno, divisi da un muro alto più di tre metri che delimita le due aree balneari.
Questo stabilimento, di proprietà del comune di Trieste, è infatti dotato di due ingressi e spazi separati: uno riservato esclusivamente alle donne e ai bambini fino ai 12 anni e uno a cui possono accedere solo gli uomini. Per potersi spostare nella sezione riservata al sesso opposto, è necessario richiedere un permesso speciale.
L’ingresso a El Pedocin ha un costo di 1 euro a persona, ma si possono sottoscrivere anche abbonamenti settimanali e mensili, ideali per chi è in vacanza o vuole godere della spiaggia e dei suoi servizi per periodi più prolungati.
Come nasce la tradizione de El Pedocin?
La spiaggia de El Pedocin venne creata verso la fine dell’Ottocento, quando Trieste era ancora una città dominata dall’impero austro-ungarico. A quell’epoca, le autorità cittadine decisero di creare uno stabilimento balneare pubblico per la popolazione per incentivare i cittadini a rimanere nell’area urbana anche in estate.
Il bagno marino pubblico venne inaugurato nel 1903 e per rispettare la morale, la privacy e le regole sociali dell’epoca, si decise di optare per una netta separazione tra uomini, donne e bambini fino a 12 anni.
Lo stabilimento ebbe un immediato successo in città e ben presto venne soprannominato dai triestini “El Pedocin”, ovvero pidocchio o cozza, forse per le dimensioni molto ridotte della spiaggia e il continuo affollamento di persone che la frequentavano. Il nome ufficiale, La Lanterna, fa invece riferimento alla vicinanza con il faro di Trieste, che sovrasta la spiaggia.
Inizialmente, le due aree della spiaggia vennero delimitate da un semplice steccato, che successivamente fu sostituito da un muro, abbattuto nel 1959 e ricostruito poco tempo dopo in un’altra collocazione per concedere maggiore spazio alle donne e ai bambini.
A partire dal 1938, si iniziò a richiedere un costo per accedere alla spiaggia e da allora è stato sempre mantenuto molto basso, per consentire a tutti di goderne, nonostante serva per la gestione di un doppio stabilimento.
Per quanto possa sembrare anacronistico, El Pedocin è oggi una meta turistica molto apprezzata dai visitatori che vogliono scoprire un aspetto della storia e della cultura di Trieste davvero unico e singolare.
Perché fare un bagno a El Pedocin oggi?
La domanda che molti si fanno prima di accedere a El Pedocin è: cosa spinge le persone a frequentare questo luogo, in un’epoca in cui la libertà e l’uguaglianza tra i sessi sono valori fondamentali e imprescindibili?